Si può “morire” per un dente?

Tratto da “Le storie speciali di una dentista normale”

 

SI PUÒ MORIRE PER UN DENTE?

 

Tecnicamente sì, sembra incredibile ma sì!

Voglio raccontarti questa storia perché mi ha molto impaurito la casualità degli eventi.

Non sono stata brava ma sicuramente molto attenta e altrettanto fortunata.

Ecco come è andata.

I genitori di un bimbo che chiameremo Andrea di 6 anni sono miei pazienti. La madre si accorge che il bimbo ha una grossa carie che comincia a dargli dolore quando mangia.

Fissiamo un appuntamento conoscitivo. Il bimbo ha paura e gli occhi lucidi di pianto durante tutta la visita:

Sì, confermo la presenza di una carie molto profonda, ma ne ho viste di molto peggiori…

Sarà necessario curarla velocemente, ma come dal mio Programma/Metodo Ape sai che al primo approccio mai cominciare a trattare con terapie complesse un bimbo che non è mai stato dal dentista e che è spaventato. Lo traumatizzerei…

La mattina seguente mi fermo a salutare il padre che lavora vicino al mio studio. Chiacchieriamo e così di sfuggita mi dice che il bimbo si è svegliato con la guancia parecchio gonfia. Gli dico che dovrà prendere un antibiotico.

Infatti il pediatra è stato avvisato, ed ha fatto la prescrizione di routine, senza però approfondire la situazione.

Il mio compito sarebbe finito qui.

Primo Campanello d’allarme. I bambini sono delicati e prima della prescrizione vorrei vedere una foto per rendermi conto. Meno male che l’ho chiesta.

La foto è buia ma si intravede una guancia molto deformata. Vedo un labbro tumefatto. Non mi piace.

Salgo in studio, per fortuna si è liberato un posto di un bimbo malato. Chiamo il padre e gli dico di portarmi subito il bimbo. Lui esita, ha da lavorare , gli dico che devo provare ad aprirgli il dente – ammesso che il bimbo riesca ad aprire la bocca!

Un po’ a malincuore si organizza e me lo porta.

Mamma mia! Non avevo mai visto un volto così deformato in un bimbo così piccolo. La guancia è gonfissima, rossa e caldissima. Ancora non c’è febbre alta.

Tratto il dente: lo apro e creo un drenaggio. Potrebbe bastare così, il mio dovere l’ho fatto ma …

…non sono tranquilla!

2 campanello d’allarme Chiedo al padre di farmi parlare con il pediatra. Non risponde.

Mi impunto Ci devo parlare!

Riprova….. riprova poi finalmente risponde.

Ci parlo e gli spiego la situazione che è molto critica. In questi casi il pus può scendere nelle fasce del collo, ma soprattutto può dare una setticemia.

Il bimbo può ancora muovere il collo, ma la mobilità è un po’ ridotta.

Secondo me devono andare subito in ospedale , no prendere lo sciroppino, non c’è tempo da perdere.

Gli dico di guardare la foto che gli ho fatto inviare dal padre. Il pediatra vede la foto , capisce e si spaventa.

Morale della favola…Vanno al Meyer e Andrea viene trattenuto 5 giorni in ospedale con infusione di antibiotico per endovena. Poi trasportato in un altro ospedale in ambulanza. È fuori pericolo, per fortuna.

Siamo stati tutti molto fortunati.

Però ciò che devo ringraziare è la mia attenzione.

Glossario:

ASCESSO: una carie può approfondirsi nel dente da latte velocemente ( in 2/3 mesi ) giungendo ad interessare la polpa del dente.

Questo può dare dolore, o se va in necrosi può non essere sintomatico. Cioè non dà fastidio.

Problema risolto? No perché i tessuti intaccati dai batteri si distruggono e trasformano in una poltiglia che può diventare pus. Il pus può uscire da un canalino ( fistola) che attraversa l’osso e sfocia nella gengiva. Vedrai una bollicina che spurga liquido lattiginoso ( pus) il dente va curato ma c’è un drenaggio naturale.

Oppure il pus esce dalle radici nell’osso mascellare che nei bambini è molto permeabile sfociando nei tessuti circostanti. Dai tessuti l’infezione dà gonfiore, rossore e calore della zona, febbre e riduzione della mobilità del collo. Il pus può drenare e scendere tra la fasce del collo ed arrivare al mediastino. Si può avere anche per il gonfiore una compressione della laringe che può dare soffocamento. Il pus distrugge i tessuti circostanti e può diffondere l’infezione attraverso il sangue, si chiama setticemia.

 

Gli eventi all’inizio sono lenti ma se non si interviene tempestivamente e si aspetta, la situazione soprattutto nei bambini dove gli spazi sono ridotti può diventare molto pericolosa in breve tempo.

 

Ti ho raccontato questa storia per sottolineare quanto sia l’importante la costante attenzione nel campo medico.

Viviamo in un mondo frenetico, e a volte i pediatri e in generale i professionisti della salute possono essere oberati di lavoro e non avere abbastanza tempo per ascoltare e comprendere a fondo la situazione di ciascuno. Questo può portare a prescrizioni superficiali e poco accurate, che possono essere molto pericolose.

Ricordati sempre di non sottovalutare la salute dei tuoi denti.

Non aspettare l’emergenza per andare dal dentista, perché la prevenzione è la chiave.

E i denti decidui, nonostante cadano, hanno un ruolo importante nella salute orale di un bambino e non devono essere trascurati.

 

Ricorda che le visite regolari e accurate da un dentista o un pedodontista possono prevenire situazioni potenzialmente pericolose. Non aspettare che ti faccia male per prenotare un controllo, ricordatelo sempre.

Dott.ssa Francesca Romana Nardelli

 

P.s. Se trovi utili queste informazioni e vuoi scoprire di più sul mio metodoAPE che ha già aiutato centinaia di bambini e adulti a superare la paura del dentista e a prendersi finalmente cura della propria salute orale…

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