Da incubo a sogno: Come “Wonder Woman” ha trasformato la paura di Mattia in un sorriso

Quasi tre anni fa, ho condiviso una delle mie esperienze più memorabili come “dentista normale”, dimostrando che a volte, occorre essere un po’ supereroe per svolgere il nostro lavoro.

Sai, le problematiche legate all’approccio dei bambini verso i trattamenti dentali, specialmente quelli con esperienze traumatiche precedenti, non sono cambiate.

La storia serve come un promemoria ispirante e una guida per tutti i professionisti su come l’empatia, la creatività e un po’ di “magia” possono trasformare una situazione difficile in un successo. 

Sono felice quindi di rivivere quel momento “speciale”, nella speranza che possa illuminare ancora una volta il nostro percorso professionale e personale.

Tratto da…

“LE STORIE SPECIALI DI UNA DENTISTA NORMALE”

Cè poco da ridere sai?

Facile se la tua dentista è Wonder Woman 

Dall’altra stanza sento la mia segretaria che parla, parla, parla in una lunga telefonata. Appena esco le chiedo come sia andata. Qualche problema?

No no ha chiamato il nonno di un bimbo . Mi ha detto che sono stati in un ospedale pediatrico di Firenze perché il bimbo ha molte carie profonde e ……li hanno mandati via, gli hanno detto che non era gestibile.  Io “ sbuzzo gli occhi” , mentre lei rincara sadica la dose : poi nell’esperienza precedente da una collega …. gli ha morso la mano e lei gli ha dato uno schiaffo!

Il nonno ha visto su Facebook tutti i tuoi video e mi ha pregato di fissare una visita con te. 

Un brivido mi percorre la schiena, e con voce incerta le chiedo : “e tu che hai fatto? “

“Ma ho fissato subito l’appuntamento! Mi sembrava proprio urgente … e poi lo so che ci riuscirai”

…Eh grazie della fiducia! Penso.

Le ore passano ed un senso di irrequietezza mi assale. Ok domani mattina conoscerò Mattia, mi devo preparare. Mi faccio coraggio e compongo il numero. Devo avere delle info per non farmi cogliere impreparata.

Parlo con uno dei genitori. Voce giovane, molto cortese , mi fornisce tutta una serie di indicazioni che mi tornarenno utili per evitare di rifare gli errori dei malcapitati colleghi. Mi conferma che il bimbo va dal pediatra tranquillamente, ma con le esperienze di coercizione avute non ne vuole più sentire parlare di dentisti.

Anzi non ho nemmeno il coraggio di dirgli che veniamo per una visita – afferma!

Concludo la telefonata sapendo che ha 4 anni, ama i super eroi 

È molto agitato, ha molte carie profonde e degli ascessi che lo tormentano da mesi. Penso “ganzo sarà una bella sfida”!

La notte la passo tormentandomi e sognando di essere morsa e di raccogliere le briciole della mia nuova poltrona/riunito distrutto a forza di calci.

Al risveglio apprezzo che si sia trattato solo un brutto sogno. Diciamo che non sono proprio serena.

Eccoci l’indomani mattina arrivo in studio. Dalla finestra si staglia una figura che non conosco, sarà uno dei parenti. Entro al piano di sotto e sento una vocina squillante, proveniente dalla sala d’attesa al piano superiore. Ma proprio carina ! “Ehi, ma tu sei Mattia? Mmm io ti sento ! Ma mi vuoi vedere ? Vediamo se indovini chi sono?”

Devo stupirlo. “Io credo proprio che ti piaccia Spider-Man o sbaglio?” 

“Si, è vero ma tu chi sei?” Risponde

“Io sono Francesca . Aspetta ti faccio vedere un video di un piccolo uomo ragno che si è fatto visitare da me” .

Risponde stupito : “Dici davvero? “

Il bimbo si affaccia, mi guarda e sorride. Ok bene. Salgo mi presento velocemente, ho deciso di non cambiarmi ancora ed indossata la mia mascherina trasparente dispenso sorrisi.

Il bimbo intanto si nasconde dal padre chiedendogli con insistenza quando andranno via . Wow che altalena di emozioni, e siamo solo all’inizio. Ma ….mi ha sorriso per cui uno spiraglio c’è. Tiro fuori il tablet e gli mostro il video divenuto virale dell’intervista all’uomo ragno. (altra storia avvincente…).

Il bimbo osserva il video e mi chiede  ma tu un costume così non c’è l’hai?

Ci penso un attimo  e poi …in quel momento una illuminazione mi passa per la mente.

…”Sai io ho un vestito da Wonder Woman.”

Eh no….mmm forse ….si ….aspetta qui, conta per vedere quanto ci metto per cambiarmi.

Incrocio le dita sperando di ricordare bene dove ho messo il vestito di carnevale dell’anno scorso. L’assistente intanto si lancia giù dalle scale alla ricerca disperata del prezioso risolvente vestito!

Eccolo ! In un attimo mi vesto … et voilà.

 

 

Ora sono una supereoina un po’ fuori forma ed in ciabatta medica. Vabbè, più di così non posso. Salgo ed il bimbo rimane talmente stupito che mi fa un sorriso e seppur a debita distanza comincia ad interagire con me. 

Il nonno è molto apprensivo e vorrebbe raccontarmi tutte le esperienze tremende precedenti. Va bloccato subito.

Allora siccome io sono una super eroeina devo parlare con il collega qui presente Mattia. Con un occhiolino al nonno lo invito ad accomodarsi in silenzio ,sperando che non si offenda.

Ecco che piano piano inizia una delicata conoscenza ed accettazione. 

Ci guardiamo entrambi con sospetto. A me piace tanto questo cucciolo! C’è feeling. Chiacchieriamo anche con il padre a cui avevo già anticipato qualche mia stranezza nell’approccio.

Ogni volta che riesco ad agganciarlo con il discorso e spostarlo verso lo studio lui si ritrae, piangendo e dicendo che vuole andare via. Non deve partire questa pericolosa sequenza. Così lo interrompo.

Il tuo babbo mi ha detto che il tuo colore preferito è il blu. Ma tu hai visto di quanti colori è la mia poltrona? 

Mmm non si aspettava questa domanda.

“Ok allora vai nella stanza con il babbo ed io ti aspetto fuori, poi mi dici quale colore ti piace di più.”

Le mie assistenti aspettando il peggio sono rintanate proprio nello studio. Sentendo le mie parole schizzano fuori.

Perfetto, ora padre e bimbo entrano in studio per ammirare la mia stupenda poltrona multicolor. La adoro!

“Allora Mattia quale di questi colori ti piace?”

Intanto mi avvicino tenendolo avvolto nelle domande che gli rivolgo velocemente. Non deve avere il tempo per pensare.

“Mmm l’arancione si, il giallo mi fa schifo!”

Ok, intanto è dentro chiedo abilmente al padre di sedersi su una sedia.

Bravo, esegue subito ed il bimbo si trova tra me e lui.

Idea! Prendo un peluche tremendo che odio perché ripete tutto ciò che gli si dice. Ma i bimbi lo adorano. Lo accendo e comincio a farci giocare il bambino portandolo gradualmente a collaborare, mostrarmi i denti, contarli fintanto che lo avvicino alla poltrona abbassandola. Lui senza scomporsi ci sale sopra. Il nonno che ci sta facendo un reportage fotografico di tutto rispetto e il padre hanno gli occhi di fuori dallo stupore.

Io con disinvoltura cerco di proseguire facendogli scegliere la mascherina per la sedazione. Quando all’improvviso si blocca, guardandosi attorno. In un istante realizza di essere solo, sulla poltrona e comincia a piangere, urlare , scalciare !

Ma caspita,no! Lo guardo senza scompormi. Chiedo al genitore di non muoversi e proseguo come se nulla fosse. Il bimbo non capisce perché non mi arrabbio e si calma . Si mette la mascherina con una bella concentrazione di protossido, giusto per rilassarlo un po’ e consentirmi di proseguire nelle sensazioni. Benissimo facciamo una gara di respiri profondi , bravo.

In 1 minuto si rilassa, il miracolo della sedazione cosciente si avvera.

Altri 2 respiri profondi, mentre parte il suo film preferito ed io continuo dolcemente a parlargli. Ora è rilassatissimo, sorride e io gli mostri tutto ciò che gli andrà in bocca, gli faccio toccare gli strumenti e giocare. Così comincio a pulirgli i dentini sperando di non beccarmi un morso. Ad un certo punto mi ferma e guardandomi mi dice

“Ma lo sai Francesca che sei proprio brava?”

I parenti a queste parole hanno il viso illuminato, il nonno per poco sviene, ed il mio cuore sinceramente si è messo ad esultare.

Che figata, penso!  “Grazie anche tu sei molto bravo.” 

Finiamo la seduta con il piccolo pieno dei miei adesivi di cui fa incetta.

Gli chiedo quando potrà tornare per farmi pulire ancora i suoi denti.

“Torno domani! Va bene?” 

“Ok, andiamo a vedere se ho posto!”

La strada da percorrere sarà lunga e non senza intoppi, però da come mi ero immaginata la seduta mi pare sia andata alla grande. 

Guardo l’orologio e …

..ops gli ho dedicato 2 ore. 

Caspita menomale che siamo sotto le feste ed avevo uno spazio libero.

Sono felice di aver iniziato la settimana con questa sferzata di adrenalina. Passerò tutta la giornata spompata ma felice!

Curare ed interagire con i bimbi traumatizzati ti assicuro che ti fa spremere tutte le energie possibili, occorre tempo, concentrazione a mille, esperienza, pazienza ,fantasia, abilità. Tante doti che si accrescono nel tempo e che vanno coltivate giorno dopo giorno. 

Ah, devo andare a cercare un vestito da Bat girl

 

 

Glossario:

 

1) Pedodonzia: 

Branca dell’odontoitria che si occupa di curare i bambini da 0 -18 anni.

Con quali terapie? 

l primo obiettivo deve essere la prevenzione, agendo sull’analisi dell’alimentazione, delle abitudini all’ igiene  orale ,istruendo bimbi e genitori sulle corrette manovre di spazzolamento, su cosa è la curva di Stephan come controllarla, come gestire i pasti, la profilassi etc.

L’obiettivo è innescare delle buone abitudini che serviranno a vita. Tutta fatica in meno per te genitore!

2) Terapie conservative: 

Se sono presenti delle carie a seconda della profondità e complessità verranno trattate esattamente come quelle dell’adulto affinché i denti da latte che dovranno rimanere in bocca magari per i successivi 10 anni non abbiano più problemi né necessità di grosse terapie, se non all’occorrenza qualche riparazione (molto rara ).

3) Terapie endodontiche: 

Nel caso di carie molto profonde o ascessi: i denti verranno devitalizzati con una procedura molto semplificata rispetto a quella dell’’adulto. Ma con lo stesso obiettivo, ossia eliminare il tessuto necrotico (diciamo marcio) dall’ interno del dente.

L’infezione è responsabile di ascessi e possibili danni ai denti permanenti che si stanno formando proprio tra le radici dei denti da latte.

Senza pensare che un’infezione in bocca significa batteri patogeni che attraverso il sangue si spostano in tutto l’organismo localizzandosi anche a distanza ( cuore, articolazioni etc).

4) Anestesia locale: 

Per quasi tutte le terapie si cerca di non far sentire male al bimbo per questo viene fatta “ la puntura” con siringhe dall’ aspetto meno pauroso della tradizionale, usando molecole anestetiche apposite per i bambini. Associata alla sedazione cosciente consente di fare tutte le nostre manovre senza che il bimbo senta NULLA .

5) Sedazione cosciente 

È una tecnica molto costosa per il dentista.

Consente, in mani esperte, di trasformare la seduta del dentista per piccoli e grandi in un’esperienza positiva. 

Agendo sui centri del controllo del dolore, dell’ansia e della paura , consente sempre per tempi brevi ( quale di solito è l’autonomia alla collaborazione di un bimbo) di eseguire le terapie perfettamente.

Ricorda che una o più terapie fatte velocemente non sono mai un vantaggio ma le pagherai anzi le pagherà la bocca di tuo/a figlio/a nel tempo.

6) Ortodonzia: 

Una volta messi sotto controllo i fattori principali valuteremo poi se la crescita scheletrica, la posizione della lingua, o la posizione dei denti andranno modificati analizzando se e quando. Pianificando tutti i passaggi e confrontandosi con le figure di riferimento(Ortodontista, logopedista, pediatra) con cui seguiamo i pazienti.

L’ uniformità di analisi, ed il confronto ci consente di affrontare a 360° il caso. 

Troppo spesso la cura dei bambini è fatta velocemente e superficialmente al grido di “ tanto i denti cadranno” .

Sì, ma con che danni da cura non adeguata?

Ai postumi l’ardua sentenza… dicono nelle favole!

Ma io ti so già rispondere!

Alla prossima, da WWFrancesca…

…per gli amici Wondj

 

P.s. Se trovi utili queste informazioni e vuoi scoprire di più sul mio metodoAPE che ha già aiutato centinaia di bambini a superare la paura del dentista e a prendersi finalmente cura della propria salute orale…

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