Placca batterica e tartaro: qual è la differenza?

Oggi voglio rispondere a una domanda che mi viene fatta spesso…

“Qual è la differenza tra placca batterica e tartaro e qual è il loro ruolo nell’evoluzione della malattia parodontale?”

Partiamo ad analizzare gli “ingredienti” che che compongono la placca batterica:

  • Saliva.
  • Residui di cibo che non vengono adeguatamente rimossi.
  • Batteri che normalmente vivono nella nostra bocca.

Da questi elementi si va a creare una sorta di patina molle, che possiamo definire biofilm, che si attacca sulla superficie dei tuoi denti, andando a moltiplicare il numero di batteri causando un’infiammazione gengivale (ricordo, un possibile principio di malattia parodontale).

Con il passare delle ore questa pellicola si inspessisce e si indurisce a causa della presenza dei sali minerali presenti nella saliva, trasformandosi in tartaro.

Successivamente i batteri che abbiamo lasciato crescere sia sopra (dove li puoi vedere) sia sotto gengiva (dove non li riesci a vedere) provocheranno una serie di cambiamenti irreversibili nella struttura dei tessuti che circondano il dente.

Per cui l’infiammazione profonda va a causare una riduzione dell’osso.

Ma qual è quindi la differenza tra la placca batterica e tartaro?

La placca batterica è composta da una superficie molle ed è possibile rimuoverla con un corretto spazzolamento.

Quando la placca si accumula e si indurisce ecco che siamo in presenza di Tartaro: un deposito duro e calcificato, di colore giallastro o marrone e si forma principalmente sulla superficie dei denti vicino alla gengiva e sulle superfici interdentali.

Quindi quando la placca si è trasformata in tartaro non è più sufficiente lo spazzolamento ed è necessario l’utilizzo di strumenti specifici del dentista.

 

Dal tartaro poi possono sorgere altri problemi dentali come carie, malattie gengivali e alitosi e, come abbiamo detto, può essere un primo segnale della malattia parodontale!

Ora capisci quanto una “semplice” gengiva arrossata, sanguinante e gonfia possa in realtà nascondere un problema ben più grave che può intercettato e essere messo sotto controllo con una diagnosi che, se condotta da mani attente ed esperte, ti può salvare il sorriso…

… e la salute!

 

CASO CLINICO

 

Una mamma previdente mi porta suo figlio di 13 anni.

Andrebbe tutto bene ma durante l’igiene sotto un accumulo di placca mi compaiono questi 2 buchetti sulla parte interna degli incisivi.

Siamo stati fortunati così in modo indolore potremo curare subito queste piccole ma profonde lesioni nella zona estetica.

Ricorda, non aspettare mai di avere male ma fai sempre dei controlli regolari dal tuo dentista di fiducia.

Ma soprattutto dedica del tempo di qualità al tuo sorriso.

Dott.ssa Francesca Romana Nardelli

 

P.s. Se trovi utili queste informazioni e vuoi scoprire di più sul mio metodoAPE che ha già aiutato centinaia di bambini e adulti a superare la paura del dentista e a prendersi finalmente cura della propria salute orale…

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