La dentatura decidua o da latte (perché nasce quando il piccolo ancora si nutre esclusivamente con il latte materno) inizia ad erompere all’incirca dai 6/8 mesi di vita del bimbo e si completa verso i 30 mesi. I dentini sono 10 nell’arcata superiore e 10 nell’inferiore. Il mantenimento di una dentatura decidua sana è importante per il corretto sviluppo delle strutture ossee, per la fonesi (parlare correttamente), estetica (perchè i bimbi possono essere molto critici tra loro) e come guida x la corretta eruzione cioè nascita dei denti permanenti e lo sviluppo dei mascellari. Ricordiamoci che i molaretti verranno sostituiti verso i 10/12 anni, possibilmente ci devono arrivare sani
• Ci sono dei bambini che già a 2/3 anni hanno tutti i denti cariati. Come è possibile?
– Predisposizione del soggetto, il bimbo può avere in assenza di patologie particolari uno smalto più delicato.
– Attenzione a non assaggiare la pappa (almeno una volta nella vita lo abbiamo fatto tutti) perché la bocca del bambino non ha i batteri di un adulto (che potrebbe avere carie, malattia parodontale, micosi o altro), pertanto avviene una colonizzazione da parte di batteri che trovano terreno vergine su cui svilupparsi senza antagonisti. Così vale per i baci in bocca, leccare il ciuccio se cade etc…
– Una causa che spesso è sconosciuta e molto dibattuta è l’allattamento al seno a richiesta in modo continuativo, soprattutto di notte. Il latte materno tra tutte le sostanze protettive che contiene è molto ricco di zuccheri, questi se rimangono a contatto per molte ore con la superficie dello smalto (soprattutto durante la notte quando il flusso salivare che ha effetto di risciacquo è molto ridotto) possono determinare la ECC – Early Childhood Caries, cioè carie diffuse distruttive a decorso rapido.
– Favorire l’addormentamento con il ciuccio dolcificato con miele o altro, l’uso di latte, tisane dolcificate, camomilla etc danno lo stesso problema sopra descritto, anche queste abitudini portano allo stesso risultato che si chiama BBC – Baby Bottle Syndrome o sindrome da biberon.
• Perché le carie sui denti da latte si sviluppano molto velocemente?
Ricordiamoci che i denti da latte sono molto diversi dai denti permanenti, hanno uno strato esterno protettivo di smalto e dentina molto sottile, con una polpa dentale molto grande.
Qui i batteri cariogeni iniziano a produrre acidi che sciolgono i tessuti duri (in questa fase il bimbo ha più sensibilità) e può rifiutare lo spazzolamento o il solo toccare i denti, fino al rifiuto del cibo. Nel giro di poche settimane la carie può giungere vicino alla polpa o creare una continuità con questa. In questa fase il bimbo ha molto dolore, che aumenta soprattutto di notte per un maggior afflusso di sangue ai denti, in posizione sdraiata.
• Ma come si fa a curare un bimbo di 2/3 anni ?
Meglio che venga seguito da un pedodontista (dentista pediatrico) perché è un professionista abituato a gestire le paure e le emergenze dei piccoli pazienti. Sarà in grado di aiutare il bimbo relativamente in pochi ed efficaci appuntamenti. Riducendo così la sua sofferenza. L’approccio e la collaborazione infatti sono completamente diverse da quelle che si possono ottenere da un paziente adulto. Se possibile è sempre meglio utilizzare la tecnica della sedazione cosciente con protossido d’azoto.
• Perché il bambino dovrebbe collaborare nonostante il dolore, l’ambiente nuovo etc?
I bambini hanno delle risorse incredibili, bisogna solo trovarle, e tutto sarà più facile.
La prima cosa che si deve stabilire è un rapporto/contatto con il bambino, il genitore deve cercare di staccarsi anche fisicamente in modo che il bimbo abbia la possibilità di conoscere l’ambiente, i rumori, odori, il dottore, provare la mascherina con “l’aria profumata” ed arrivare a fidarsi completamente. Per il primo appuntamento é meglio, salvo casi particolari, non essere mai operativi, altrimenti si rischia di giocarsi la fiducia del bimbo faticosamente acquisita. Dal secondo appuntamento che avverrà a breve intervallo e meglio nelle ore mattutine (in modo da avere una minor stanchezza, quindi maggior collaborazione) si potranno iniziare le terapie.