Parodontologia

La malattia parodontale è causata dall’infiammazione di uno o più tessuti che circondano il dente: peri odontos.

Si manifesta inizialmente con la gengiva arrossata, gonfia e facilmente sanguinante. 

In seguito il bordo della gengiva che circonda il dente può, staccandosi dalla superficie del dente, abbassarsi mostrando i denti più lunghi. A queste recessioni corrisponde l’abbassamento dell’osso sottostante.

Così come una pianta che ha poche radici infisse nel terreno e finisce per muoversi e cadere, così può avvenire ai nostri denti, un fenomeno che si chiama malattia parodontale o piorrea.

  • Qual è la causa?

– La placca e il tartaro lasciati accumulare attorno al dente.
– Non viene fatta l’igiene regolarmente dal dentista/igienista ogni 4/6 mesi.
– Il metodo di spazzolamento è troppo energico o scorretto.
– Se non viene passato bene il filo interdentale o altri strumenti ausiliari, i tessuti cominciano a soffrire e modificarsi.

-predisposizione genetica

  • Cosa succede?

Ricordiamoci che la placca batterica è formata dalla saliva, batteri e residui di cibo. Un biofilm colloso che si attacca alla superficie dei denti.

Se non viene rimossa con l’igiene orale quotidiana, i batteri contenuti in essa, provocano un’infiammazione della gengiva.

  • Come si manifesta?

Con il sanguinamento della gengiva più o meno abbondante, senza dolore o al limite un pò di fastidio, per questo il paziente purtroppo non si preoccupa. Questa fase è ancora reversibile, non ci sono ancora danni non recuperabili se il dentista/igienista effettua una corretta igiene professionale.

  • Poi che succede?

Passa il tempo, l’infiammazione si approfondisce e la ruvidità del tartaro sulla superficie della radice consente ai batteri una colonizzazione stabile. La gengiva ormai staccata dal colletto del dente appare gonfia e sanguinante, tende ad abbassarsi rendendo il dente più lungo e ruvido, per cui su di esso si accumula molta più placca.

  • Perché il dente diventa più lungo, giallo e maleodorante?

Perché i batteri che si accumulano tra il dente e la gengiva nelle tasche parodontali (dobbiamo immaginarla come il fondo della tasca di un vestito in cui si accumula la polvere che rimuoviamo a fatica) sono per lo più anaerobi, cioè vivono in assenza di ossigeno (nella bocca dei fumatori colonizzano e crescono maggiormente), producendo delle tossine che emanano residui sulfurei volatili (causa dell’alitosi) danneggiano i tessuti profondi, distruggendo progressivamente le fibre che sostengono ed ancorano il dente all’osso circostante (fibre del legamento parodontale), attivando le cellule che distruggono l’osso (osteoclasti) bloccando l’attività di quelle che lo producono (osteoblasti).

  • Ma allora perderò tutto l’osso di sostegno e tutti i denti nel giro di poco tempo?

No, il processo infiammatorio inizia verso i 12/13 anni per manifestarsi verso 30/35 anni. A seconda dei fattori di rischio, tranne in alcuni soggetti molto predisposti, si sviluppa negli anni, consentendoci quindi, se diagnosticato in tempo, di porre un freno alla malattia. Ricordiamoci che per definizione la malattia parodontale è una malattia cronica, asintomatica, con un decorso altalenante in cui si alternano le fasi di distruzione dell’osso, a delle fasi di quiescenza in cui le difese immunitarie cercano di rallentarne il decorso distruttivo.

  • Cosa vuol dire fattori di rischio e quali sono i più comuni?

Vuol dire che sono dei vizi, abitudini, alcuni farmaci o condizioni predisponenti lo sviluppo e peggioramento della malattia.

Per esempio i più comuni sono:
– Lavarsi poco o con un metodo non corretto i denti
– Avere uno o più familiari che hanno avuto piorrea/malattia parodontale
– Fumare in tutte le quantità e tipologie*
– Assumere farmaci che incidono sul corretto funzionamento del sistema immunitario (immunosoppressori), terapia radiante, chemioterapia etc
– Assumere farmaci che modificano la qualità e quantità della saliva (antipertensivi, calcio, antagonisti, antidepressivi, ansiolitici, sedativi, antiaritmici e molti altri)

* ricordiamoci che i prodotti della combustione del tabacco sono cancerogeni ed inoltre la nicotina ha un effetto vasocostrittore, per cui in caso di infiammazione, come succede nella malattia parodontale, l’arrivo delle difese immunitarie alle gengive è più rallentato con conseguente peggioramento della patologia.

 

La Parodontologia è pertanto la prima branca dell’odontoiatria che tutti i pazienti devono affrontare per risolvere o mantenere lo stato di salute della propria bocca. Le terapie sono le più svariate ma, semplici o complesse che siano, necessitano sempre di una stretta collaborazione o “compliance” tra l’odontoiatra/ igienista ed il paziente. Le terapie non potranno avere successo senza questo presupposto.

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